La Tribuna di Treviso - domenica 25 novembre 2012
Lieta Zanatta - Amare Salgari fino al punto di scoprirne i falsi
Lieta Zanatta - Amare Salgari fino al punto di scoprirne i falsi
La Tribuna di Treviso - domenica 25 novembre 2012 |
Amare Salgari fino al punto
di scoprirne i falsi
Maurizio Sartor rivela il nome dell'autore che si celava
sotto lo pseudonimo del romanziere
sotto lo pseudonimo del romanziere
di Lieta Zanatta
Amare Emilio Salgari alla prima
lettura e scoprirne i "falsi" quasi per caso. Con un pizzico di
fortuna e intuito. È successo a Maurizio Sartor di Pederobba, lettore
del celebre romanziere, che ha scritto un saggio su questa sua
appassionata ricerca e pubblicato un mese fa sulla rivista di
letteratura popolare "Ilcorsaronero", curata dalla Biblioteca
civica di Verona, città natale di Salgari. «Per caso» spiega Maurizio,
«avevo letto "I misteri della Jungla Nera" e "Il Corsaro Nero" l'anno scorso quando, in occasione
del centenario della morte dello scrittore, una casa editrice
aveva pubblicato le opere più importanti». Per Maurizio, forte lettore
di thriller e romanzi si tratta di una folgorazione. Legge i
romanzi tutti d'un fiato. Si compra la collana intera, si informa e
legge di continuo sulla travagliata e avventurosa vita del
romanziere, che scrisse magistralmente di pirati e avventurieri della
Malesia, dei Caraibi, del Sahara e dei Poli. «I suoi romanzi
parlano di valori umani come l'amicizia, la solidarietà, l'amore,
la fedeltà a un ideale e non capivo come mai la cronaca nera indicasse
in Sandokan, eroe positivo dei pirati della Malesia, un capo
camorrista del clan dei Casalesi». Maurizio ha 35 anni e non sapeva che
quando nasceva nel 1976, in tivù spopolava lo sceneggiato di
Sergio Sollima dove l'attore indiano Kabir Bedi interpretava un Sandokan
a cui rassomiglia il camorrista. E continua: «Per capirne di più
mi misi a navigare in internet, dove mi sono imbattuto nel Fondo
Bemporad, ora Giunti. È la casa editrice che pubblicò i libri di
Salgari dal 1906 al 1911. Lessi la corrispondenza dell'editore con
gli eredi di Salgari, che dettero alle stampe 13 romanzi postumi tra il
1920 e 1931. Solo due di questi erano stati scritti da Emilio.
Gli altri undici erano di autori che scrissero sotto il suo nome,
riferendosi ad appunti procurati dai familiari, in accordo con
l'editore, nove di questi scrittori erano noti». Casualmente,
nell'indice dell'archivio, Maurizio apre la lettera "C". «Qui
trovai una corrispondenza di Bemporad con un certo Mario Casalino, e un
contratto del dicembre 1929 che commissionava due libri da
scrivere sotto il nome di Emilio Salgari». Per Maurizio non ci
sono dubbi: è l'autore dei due titoli "I cannibali dell'oceano Pacifico"
e "I prigionieri delle Pampas" editi nel 1930 e 1931. Per fugare i
dubbi, Sartor riesce a procurarsene una copia. «Non sono frutto
della penna di Salgari perché rivelano superficialità e sono scritti in
modo sbrigativo. Lui invece aveva una scrittura avvincente,
passionale. Era un maniaco dei dettagli, circostanziava, specificava
nomi di alberi, frutti, luoghi. È inimitabile». Caso o scoperta?
Succede nel 150º dalla nascita del padre della narrativa d'avventura
italiana.
Lieta Zanatta
La Tribuna di Treviso - domenica 25 novembre 2012
Emilio Salgari: scoperte, ritrovamenti, indagini, ricerche