L'Arena - venerdì 11 aprile 2014

L'Arena - venerdì 11 aprile 2014
Paola Azzolini - Tale Casalino rubò la firma al papà di Sandokan


Tale Casalino rubò la firma al papà di Sandokan
Fu traduttore di Jane Austen e scrisse due libri nel 1930-'31 venduti per opere di Emilio

di Paola Azzolini

 Maurizio Sartor ha identificato in Mario Casalino l'autore di due romanzi attribuiti a Emilio Salgari, ma nient'affatto suoi, I prigionieri delle pampas e I cannibali dell'Oceano Pacifico, che furono pubblicati dalla casa editrice Bemporad nel 1930-'31: lo studioso ne scrive sulla rivista Il corsaro nero, diretta da Claudio Gallo. La scoperta è curiosa e ci riporta alla questione, sempre aperta, dei falsi salgariani. Dopo la morte tragica dello scrittore — che fece harakiri nel boschetto presso la sua casa torinese, triste scenario sulla copertina della bella biografia a fumetti di Paolo Bacilieri — la massima preoccupazione degli eredi e degli editori fu non interrompere quel fiume di avventure cartacee che rendeva denari sonanti. I figli del romanziere per primi, ma poi anche l'editore Bemporad, si attaccarono a una risorsa che poteva anche non finire mai: le trame lasciate incompiute dal grande scomparso. Risorsa infinita non certo perché Salgari avesse lasciato una infinità di brogliacci, ma perché, se è difficile stabilire l'autenticità di un testo, immaginatevi quella di una sommaria e sintetica trama (ma oggi l'anglismo dilagante direbbe plot). Insomma già all'indomani della scomparsa si spalanca la questione complicatissima di quei romanzi che partendo da una trama, che veniva attribuita più o meno sicuramente a Salgari (ma talvolta questa trama non esiste e i romanzi sono un'invenzione totale!) erano scritti da altri assai meno famosi scrittori o addirittura da sconosciuti alle patrie lettere.
 I più spregiudicati falsari furono i figli maschi del romanziere e in particolare Omar, che, essendo piuttosto ignorante, si fece aiutare dallo scrittore Lorenzo Chiosso. Alla collaborazione Omar–Chiosso si deve anche una biografia salgariana piena di bugie, tra cui quella dell'arruolamento di Salgari al servizio di Sandokan come comandante di navi pirata. Il torinese Giovanni Bertinetti dichiarò di aver confezionato ben 17 falsi salgariani. Ma tra i falsari, oltre a Motta e Chiosso, ci sono Collodi Nipote, i due Chiarelli, padre e figlio, Americo Greco, Fancelli e una schiera di altri più o meno ignoti. Basti pensare che, dopo la morte dello scrittore, i romanzi sicuramente suoi erano 88, cui se ne aggiunsero però in breve altri 58. Questi scrittori fantasma — al quadrato, perché resi invisibili non solo dallo spettro di Salgari, ma spesso anche dal fantasma di una trama che non c'è — sono una schiera e ogni tanto ne salta fuori un altro. I più scrupolosi si firmano in coppia con Salgari, come fece Luigi Motta, il più famoso degli epigoni, che pubblica parecchi romanzi con l'intestazione Motta–Salgari. Ma è lecito pensare che magari parecchi altri romanzi inventati da Motta siano usciti con il solo nome di Salgari. Buon ultimo (ma solo per ora), per i buoni uffici di Maurizio Sartor, compare Mario Casalino. Chi era costui? Un buon conoscitore della lingua inglese, cui si deve la traduzione di romanzi di Jane Austen, ma anche di altri grandi autori Mark Twain, George Moore, Arnold Bennet, John Galsworthy, Elisabeth Gaskell per case editrici importanti come Sonzogno, Mondadori, Rizzoli. Scrisse anche due romanzi usciti a sua firma negli anni Trenta. Possiamo considerare i suoi falsi salgariani una macchia in una carriera letteraria piuttosto seria e limpida? Ardua risposta che preferiamo lasciare agli appassionati di Salgari. Resta il problema, per ora ancora non risolto, di compilare una bibliografia delle opere di Salgari che sia attendibile e completa.

Paola Azzolini


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Emilio Salgari: scoperte, ritrovamenti, indagini, ricerca